ultimo aggiornamento
Luglio 16, 2003

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"La squadriglia di A10 stava rientrando alla base. Il carburante stava finendo e dovevano atterrare subito. Inorridirono quando videro che la pista di atterraggio era teatro di un feroce scontro con forze nemiche ed era quindi impossibile atterrare. Per fortuna c'era una strada asfaltata e sufficientemente rettilinea nelle vicinanze, controllata da truppe amiche. Atterrarono, si rifornirono in sicurezza e decollarono di nuovo pronti a scacciare il nemico dalla propria base operativa."

...anche questo è Strike or Die



 
Cogito ergo sum

Sono un tipo solitario ed in genere non amo parlare troppo di me, ma posso immaginare che parecchi visitatori del mio sito si stiano chiedendo chi è quel pazzo che si è messo a creare tutto ciò e pertanto qui di seguito cercherò di soddisfare la vostra curiosità.

Dove vivo

Il mio nome reale è Davide, sono nato nel 1975 e abito a Como, nell'Italia del nord. Como è una città di 90.000 abitanti situata sul ramo occidentale dell'omonimo lago, nota per la lavorazione della seta e che diede i natali al noto scienziato Alessandro Volta.
Ho studiato Ingegneria Informatica presso il Politecnico di Como e al momento lavoro part-time in un Bar, anche se sto cercando di dedicare tutte le mie risorse a questo progetto poichè credo che nel campo della programmazione di videogiochi una laurea serva a poco se non si ha un minimo di esperienza pratica.
Il mio nickname è Albegor, nome che inventai in origine per il mio personaggio di AD&D, ma che poi divenne il mio alter ego virtuale quando iniziai a usarlo giocando a Quake2 online e la cui etimologia è così demenziale che solo pochi amici sanno cosa significhi esattamente.

Le mie due passioni

Fin da piccolo ho avuto una grande passione per il mondo militare, in particolare per l'aviazione e penso che se le circostanze della mia vita fossero state diverse probabilmente sarei entrato in aeronautica. Ma come dicono i francesi: C'est la vie!
La mia passione per l'informatica venne più tardi, ma non è affatto difficile conciliare le due cose visto che oggigiorno si integrano a meraviglia.
Mi riferisco ai simulatori di volo e non a caso il primo vero gioco che comprai fu Secret Weapons of the Luftwaffe della LucasArts. Le ore di volo virtuale trascorse con quel gioco rivaleggiano solo quelle spese a giocare a Quake2 in Internet... e sono davvero tante!
Non ho un genere di giochi che preferisco rispetto ad altri, dato che giochi diversi possono darmi sensazioni diverse, ma ugualmente gratificanti.
I giochi della mia adolescenza che mi hanno lasciato un ricordo indelebile sono stati Secret Weapons of the Luftwaffe, Monkey Island 1 e 2, Strike Commander, Ultima Underworld 2, Ultima 7, System Shock, Battle Isle 2, Doom 2, Quake 2, X-Wing, Warcraft 2, Starcraft. La presenza di molti "seguiti" può sembrare curiosa, ma la giustifico considerando come i programmatori hanno saputo migliorare l'idea originale di un gioco per rendere il suo seguito un vero capolavoro di arte digitale.
E' stato grazie a Combat Mission, un rivoluzionario wargame tattico sulla Seconda Guerra Mondiale, che scoprii l'affascinante mondo dei wargame e crebbe la mia passione per la storia militare. Da allora ho giocato ad altri eccellenti wargame quali Total Operational Art of War, Close Combat, Steel Panthers World at War.
Tornando all'aviazione i miei aerei preferiti sono in assoluto il P-51D Mustang e l'F-16 Fighting Falcon. Semplicemente adoro il loro design e oltre a ciò il P-51 vanta una gloriosa storia. Quando lo vidi per la prima volta ad un Airshow l'emozione fu indescrivibile. Queste sono le due foto che feci al purosangue dell'aria:


Le due foto di seguito, scattate all' Ambri Air Show 98, sono invece di qualità migliore e mostrano due eccellenti aerei acrobatici, che ho avuto modo di pilotare virtualmente in Flight Unlimited della Looking Glass, il Pitts e il Sukhoi Su-31.


Il Mustang ha anche ispirato una mia opera d'arte, se così si può chiamare... cliccate sull'immagine per vedere di cosa si tratta e soprattutto come l'ho realizzata.

 

La mia esperienza di programmazione
Spesso leggo che molti programmatori di videogiochi, professionisti e non, hanno iniziato a programmare ai tempi d'oro del Commodore 64. Io invece ho scoperto l'arte della programmazione piuttosto tardi e mi chiedo ancora se mi sono perso qualcosa e che cosa...
Fin da piccolo, come tutti i bambini del resto, ero molto attratto dai videogiochi in generale, sia dagli Arcade delle sale giochi che dai piccoli "scacciapensieri" come i Nintendo Game&Watch, un paio dei quali custodisco ancora gelosamente.
Il mio primo computer fu il Commodore Vic20. Nonostante avessi solo due giochi, Pacman e uno space shooter e pochi amici con cui scambiarli, passai parecchio tempo con essi. Ricordo che provai anche a programmare in linguaggio Basic seguendo gli esempi che c'erano sul manuale, ma la mia conoscenza della programmazione era troppo limitata e non avevo abbastanza stimoli per approfondirla, perciò dopo un pò tornai ai miei adorati Lego, che io chiamavo "costruzioni", e a giochi più tradizionali come i soldatini o le macchinine.
Così rimasi lontato dai computer finchè non comprai il mio primo vero PC, un Olivetti 286 e da lì cominciò la mia esperienza di videogiocatore.
Il primo contatto con la programmazione avvenne solo al primo anno di università, quando mi fu insegnato il vetusto Modula2, un linguaggio simile al Pascal, durante il corso di informatica di base e sebbene cominciai da subito ad apprezzare le potenzialità offerte da un linguaggio di programmazione, alla fine del corso c'era una domanda in particolare che mi assillava: come diavolo potevo avere il controllo di ogni singolo pixel sullo schermo, proprio come facevano i videogiochi. La domanda trovò poi risposta durante il corso avanzato di informatica nel quale imparai l'assembly. Dico "imparai" invece di "mi fu insegnato" per sottolineare il fatto che se non avessi approfondito per conto mio ne avrei saputo come prima...
Con l'assembly fu amore a prima vista, finalmente ero in grado di poter controllare il computer fin nei minimi dettagli e non ci misi molto a capire che era ciò che mi serviva per creare qualsiasi effetto grafico e quindi realizzare videogiochi. In quel periodo scoprii anche Internet e fu grazie ad essa che riuscii ad approfondire le mie conoscenze di programmazione.
Iniziai così a sperimentare in ambiente DOS e imparai a mie spese che se volevo davvero programmare un videogioco non sarei mai riuscito a farlo in tempi decenti solo usando l'assembly. Imparai quindi per conto mio il C e continuai i miei esperimenti con una ricetta a base di C e Asm nelle giuste porzioni.
L' idea di programmare un gioco come Strike or Die nacque in questo periodo giocando a classici come la serie Battle Isle della Blue Byte, ma per innumerevoli motivi lo sviluppo procedette a singhiozzo per lungo tempo, finchè all'inizio dell'anno 2000 decisi che era ora di fare sul serio.
Mi misi quindi a scaricare l'SDK delle DirectX7, abbandonai il DOS e con una discreta esperienza di C e Asm alle spalle cominciai a programmare Strike or Die.
Ovviamente ho dovuto superare parecchi ostacoli che si presentano quasi insuperabili di fronte a chiunque si imbarchi in un progetto simile, ma se fosse stato facile non sarebbe stato divertente.
Così in quell'anno lo sviluppo procedette lentamente durante il mio tempo libero. In Novembre, come puoi leggere nel mio vecchio diario di sviluppo, realizzai il sito web e pubblicai una interessante demo del gioco che attrasse l'attenzione di molti giocatori. Ciò mi incoraggiò molto ed ero pronto a continuare lo sviluppo con ancora più energia, ma verso la fine dell'anno ricevetti una proposta di lavoro che non potei rifiutare dalla Trecision, la nota software house italiana. Sebbene non mi piaccia prendere decisioni importanti in fretta pensai che fosse una grande opportunità per me.
Pertanto mi trasferii a Rapallo ed iniziai a lavorare con un team davvero amichevole. L'esperienza in Trecision non durò a lungo perchè dopo alcuni mesi decisi di lasciare il lavoro per occuparmi di alcune importanti questioni personali, ma è stata una esperienza fondamentale dato che ho imparato un sacco di cose sullo sviluppo professionale di videogiochi e ha cambiato il mio ritmo di lavoro ed il modo in cui sviluppo i giochi.
Le ultime notizie nel mio vecchio diario di sviluppo risalgono al Febbraio del 2001 dopo che rilasciai la demo versione 3.0 di Strike or Die.
Questa avrebbe potuto essere la fine della storia, ma...
Nel mese di Settembre del 2001, poco dopo il tragico attacco terrorista alle torri gemelle ripresi i miei vecchi sorgenti e mi rimisi a codare quasi senza accorgermene.
Puoi leggere il resto della storia nel diario di sviluppo attuale, ma ora posso dire di aver seguito il mio cuore e solo il tempo potrà dirmi se ho fatto la scelta giusta...

Il mio PC

La configurazione del mio PC è attualmente:

  • Microprocessore AMD K7 Athlon 1200Mhz
  • Piastra Madre Asus A7V133
  • 256Mb SDRam Infineon
  • Nvidia GeeForce4 Ti 4200 64Mb DDR
  • 2 dischi fissi IBM da 40Gb
  • Monitor Nokia 447XPro 17"
  • Masterizzatore Yamaha 8x4x24x
  • DVD-Rom Pioneer 40X
  • Logitech Mouseman Wheel Optical
  • Sound Blaster Live! 5.1
  • Diffusori Creative Inspire 5300 5.1
  • ISDN terminal adapter
  • Pinnacle PCTV PRO radio/tv tuner
  • MiddleTower case

Il mio buon vecchio PC mi aiuta nel debuggare SoD in remoto ed è ancora buono per giocare a qualche gioco in multiplayer:

  • Microprocessore AMD K6-2 500Mhz
  • Piastra Madre Asus P5A-B
  • 128Mb Ram
  • Voodoo3 2000 16Mb VRam
  • Disco fisso IBM 10Gb
  • Monitor Compaq 15"
  • CD-Rom EIDE Toshiba 36X
  • Mouse Logitech Pilot Plus
  • Sound Blaster AWE 64 Gold
  • BigTower case
Sono convinto che si possono fare cose interessanti anche se non si possiede hardware di ultima generazione.
Perciò non correte per forza dietro alle ultime novità e upgradate solo quando necessario.